Il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, l’Associazione delle Case estere, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato una stima del mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5t che ha fatto registrare in dicembre una perdita delle immatricolazioni, pari a –6,1% rispetto al dicembre del 2019. L’intero 2020 registra così per il settore un calo consolidato di -13,8%.
Nel comparto dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore alle 16t, la perdita del mercato a dicembre fa invece registrare –5,1% su dicembre 2019, che porta il risultato annuale del comparto per il 2020 a –12,7%.
Dati inevitabilmente condizionati dal contesto economico e dalle conseguenze della pandemia che però, come dichiara Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE dimostrano “la straordinaria capacità di resilienza del settore anche in periodi difficili come quello attuale, mostrando un esito finale dell’anno migliore rispetto alle prospettive formulate nella scorsa primavera”.
Se infatti tra marzo e giugno il comparto ha visto perdite a due cifre tra il 40% e il 63% su base mensile, vanno segnalati gli importanti recuperi tra il 23% e il 46% tra luglio e novembre, con la sola esclusione di ottobre (+1,2%).
Interessanti le previsioni per il 2021.
“Pur in un periodo di crisi come quello attuale – sottolinea ancora il Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – ed in ragione di un atteso rimbalzo dell’economia, nel corso del 2021 ci attendiamo un mercato in ripresa. Sebbene grazie agli incentivi gli acquisti si stiano sempre più orientando verso motorizzazioni alternative, la loro offerta sul mercato rimane ancora limitata, indirizzando la scelta nei confronti di motorizzazioni tradizionali, anch’esse in linea con gli elevatissimi standard di sicurezza e sostenibilità ambientale.
Dalle indicazioni del Ministero e della RAM SpA sappiamo peraltro che la prima categoria di veicoli a esaurire le risorse per investimenti disponibili nel 2020 è stata proprio quella degli Euro VI acquistati contro rottamazione. Considerate le dimensioni medio piccole della maggior parte delle imprese italiane di autotrasporto e l’impossibilità di ottenere dalla committenza una revisione delle tariffe di trasporto per l’impiego di veicoli elettrici e/o ibridi, gli acquisti di veicoli Diesel e LNG Euro VI rimangono l’unica alternativa economicamente sostenibile per i trasportatori italiani”.
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